Sicilia: FederBiologi in grave stato confusionale. La risposta di FederLab Italia |
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In risposta alla nota pubblicata da Federbiologi Sicilia di un presunto accanimento di FederLab Sicilia nei confronti delle strutture di laboratorio, doverosamente si precisa quanto segue: FederLab Sicilia, ovvero FederLab Italia, è impegnata sin dalla sua costituzione a dare vita ad una politica della legalità che consenta a tutte le strutture di laboratorio di rispettare i requisiti organizzativi, strutturali, strumentali e di personale di modo che tali strutture, avendo obbedito ai propri obblighi di legge, possano reclamare i propri diritti verso la Pubblica Amministrazione senza sottomissione o compromesso con il potere politico/amministrativo. Nella maggior parte delle Regioni, ivi compresa la Regione Campania, sono pienamente soddisfatti dai laboratori di analisi sia i requisiti minimi derivanti dall’applicazione del DPR 14.01.97 (Decreto di aggiornamento del DPCM 10.02.84 c.d. Craxi), nonché gli ulteriori requisiti di qualità che ciascuna Regione può determinare per l’Accreditamento definitivo delle strutture sanitarie. Pertanto, FederLab Italia ritiene che non esistano altri laboratori (di piccole, medie o grandi dimensioni che siano) se non quelli che possiedono i requisiti organizzativi imposti dalla legge. In Regione Campania, come in molte Regioni, i laboratori di analisi posseggono sia i requisiti minimi che quelli ulteriori previsti dalle su indicate leggi e, pertanto, sono classificati sia per la quantità delle prestazioni erogate che per la qualità, ovvero della tipologia (settori specializzati annessi al laboratorio generale di base). Pertanto, essi laboratori possono accettare richieste di prestazioni analitiche compatibili con la propria tipologia organizzativa, viceversa sarebbe incomprensibile, ovvero illegale, che un laboratorio privo della specifica organizzazione strutturale e strumentale possa correttamente erogare una specifica determinazione analitica (esempio: per erogare prestazioni di biologia molecolare occorre possedere il settore di genetica “A6”, per le determinazioni di microbiologia “A2”, per le determinazioni immunoenzimatiche è il settore di chimica clinica “A1”, etc,etc). Invece di illudere i Colleghi così come da tempo fa Federbiologi Sicilia, sarebbe opportuno spiegare agli stessi che il tempo dei compromessi e dei sotterfugi con la politica tollerante e permissiva è finito anche in Sicilia. Opporsi alle deliberazioni della Regione Sicilia che introducono il rispetto delle su indicate norme è un’operazione qualunquistica ed illegale alla quale FederLab Sicilia intende opporsi. Inoltre, la Legge n. 133 del 06.08.2008 ha introdotto un ulteriore requisito per le strutture sanitarie denominato “soglia minima di efficienza” così determinando quale sia il volume minimo di prestazioni che ciascuna struttura può erogare al fine di mantenere i livelli organizzativi e di qualità delle prestazioni. Il Ministero della Salute ha emanato, con la Conferenza permanente tra Stato e le Regioni, una Linea Guida approvata il 23.03.2011 con la quale ha definito i criteri e le modalità di applicazione della “soglia minima di efficienza” che le Regioni medesime si sono obbligate ad attuare. Pertanto, è la legge a fissare i parametri di qualità per i laboratori di analisi e non trattasi certamente di iniziative assunte da FederLab Italia!! A tutt’oggi in Regione Sicilia i su indicati requisiti (soglia minima di efficienza e settori specializzati annessi al laboratorio generale di base) non sono applicati ed i laboratori di analisi operano in assenza dei requisiti di qualità previsti dalla legge. Per quanto riguarda i laboratori di analisi della Campania il volume delle prestazioni mediamente erogato è di 70 mila prestazioni/anno, nel mentre nella Regione Sicilia ben 440 laboratori risultano aver erogato meno di 40 mila prestazioni/anno in assenza di requisiti. E’ inaccettabile che in un sistema basato sulla concorrenza di mercato (se pur limitato dai Tetti di Spesa) possano operare strutture che sopportano gli oneri e gli obblighi derivanti dal possesso dei requisiti previsti dalla legge e strutture che operano in difformità della legge medesima. Questo è lo stato dell’arte ed a nulla serviranno le cortine fumogene e la confusione chiacchierologica di Federbiologi Sicilia tendenti a tollerare e/o giustificare che centinaia di laboratori operino in difformità alla legge. FederLab Sicilia intende, pertanto, confrontarsi con l’Ente Regione sulla base del principio di legalità consapevole com’è di dover trovare una soluzione condivisa con le Istituzioni regionali che sia rispettosa della legge e della qualità delle prestazioni di laboratorio erogate. Questa è la nostra posizione che è in linea con i numerosi richiamati principi di legge e non intende ledere gli interessi di nessuno, ovvero di coloro che operano ed esercitano la professione rispettando le leggi. Infine, è imminente l’adozione di un nuovo Nomenclatore Tariffario Nazionale che determinerà, per la Regione Sicilia, un taglio per le tariffe pari al 50% di quelle attuali, laddove recepito dalla Regione medesima.
Crediamo che occorra correttamente informare i Colleghi su tale stato di cose indicando ai medesimi una via di uscita compatibile con l’eventuale riduzione tariffaria mediante la formazione di Consorzi e/o di altre forme cooperative tra i singoli laboratori onde poter sopravvivere in un contesto professionale assoggettato a profondi cambiamenti, di modo che le strutture di laboratorio possano, attraverso la collaborazione, abbattere i costi di gestione e migliorare, attraverso il possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge, la qualità delle prestazioni erogate. |