|
Lettera aperta del Presidente
dell'Ordine Nazionale dei Biologi al Presidente della FederLab
(ricevuta il 17.05.10)
Caro D'Anna,
riscontro la Tua lettera aperta a me indirizzata nella qualità di
Presidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi e in maniera pacata
osservo quanto segue.
Innanzitutto Ti preciso che non sono un giurista, ma un biologo e Ti
prego pertanto di valutare la mia risposta, secondo regole di buon
senso e, come Tu stesso solleciti, sul piano politico.
Le richieste pervenute da numerosissimi biologi, - non soltanto da
quelli che Tu conosci – di accesso agli atti più svariati e
risalenti nel tempo, hanno suscitato non poche perplessità, che è
inutile che io Ti ripeta in questa sede.
Tuttavia, la risposta che è stata loro data non è affatto di
chiusura, giacchè, pur in presenza di obiettive difficoltà, è stato
detto ai colleghi che se avessero avuto bisogno urgente di un
qualche atto per la cura dei loro interessi, si sarebbe fatto di
tutto per accontentarli.
A ciò aggiungasi che l'Ordine ha un proprio regolamento, che
disciplina l'accesso agli atti e, a quel che mi si dice, questo
regolamento andrebbe rispettato.
Essendo, comunque, mia intenzione dare seguito alla richiesta ed
operare con trasparenza e non volendo incorrere in alcun errore, né
di tipo formale né di tipo sostanziale, sottoporrò la questione al
parere di illustri giuristi – ovviamente del tutto indipendenti e
slegati da ogni rapporto con l'Ordine – e mi adeguerò alle loro
indicazioni. Del resto mi sembra ragionevole ritenere che la cosa
non rivesta carattere di straordinaria urgenza, considerato che si
chiedono atti molto vecchi, di cui per anni nessuno si è mai curato.
Ancora due cose.
1) Tu dici che "i colleghi più giovani … hanno tutto il diritto di
conoscere gli atti pregressi e correnti dell'Ordine professionale
cui sono iscritti e meritano esempi di comportamento di ben altro
tenore e trasparenza e puntuali risposte”.
Tu li conosci bene e certo interpreti in maniera corretta i loro
desideri, ma converrai con me che sicuramente – e forse
principalmente – soprattutto i colleghi più giovani hanno diritto e
interesse di sapere quali iniziative,progetti, proposte, abbia
l'Ordine per il futuro, quali vie intende battere,
quali aspetti della professione ritiene più omogenei e consoni alle
nuove esigenze della società e quali siano i programmi di coloro che
aspirano a ricoprire le cariche ordinistiche nell'immediato futuro.
Insomma, come vedi,accolgo il Tuo richiamo alla politica, cioè alla
progettualità e auspicherei che si apra tra noi tutti un confronto
sui programmi, un confronto, cioè, che guardi al futuro e alle
prospettive professionali dei giovani.
Nella Tua lettera aperta giustamente osservi che un contenzioso non
fa onore né alla dirigenza dell'Ordine né a tutti i biologi
italiani. Ma quale migliore antidoto al contenzioso se non quello di
confrontarsi sui
programmi e sui progetti e di provare a uscire vincitori dalla
contesa elettorale sulla base di una intelligente e moderna
progettualità?
Caro D'Anna è questo un monito che rivolgo a me stesso oltre che a
Te e sono consapevole che i danni di un contenzioso sarebbero così
rilevanti che finirebbero per nuocere ai vinti e ai vincitori.
Ti prego, quindi, - e prego me stesso – di dare la prevalenza ai
programmi,senza trascurare, ovviamente, le questioni legali, alle
quali va assegnato il giusto peso.
2) Nella Tua lettera affermi giustamente che l'Ordine professionale
deve essere inteso come una casa dalle pareti di vetro. Vorrei
precisarTi che l'Ordine di recente ha dimostrato di non possedere
nessun tipo di pareti, neppure di vetro se, come mi si dice,
qualcuno è entrato per mesi nella "casa” e ha sottratto
fraudolentemente copia di ogni tipo di atti.
Non quindi secondo i metodi, scelti da Te e da tanti altri colleghi,
della cui correttezza Ti do pienamente atto, di conoscere documenti
detenuti dall'Ordine seguendo le vie legali, ma in maniera illecita
e contraria a ogni elementare regola di lealtà e di correttezza.
Non so se le voci che circolano siano vere, ma, se lo fossero, ci
sarebbe da chiedersi chi siano stati i soggetti che hanno sottratto
per mesi atti,documenti e notizie all'evidenza riservati, se abbiano
agito spontaneamente o per incarico di qualcuno, a chi abbiano
consegnato gli atti sottratti e a
quale progetto si siano associati.
Come vedi da un
lato vi sono dei biologi, come Te, che correttamente percorrono le
vie legali per avere conoscenza di alcuni atti, e altri che seguono
una via certamente illecita per procurarseli, cioè mediante -
presumiamo – impiegati infedeli e nell'esecuzione di quello che i
giornalisti chiamerebbero un comune disegno criminoso.
Si potrebbe essere fieri di questo? E i colleghi giovani, che, come
Tu dici,meritano esempi di comportamento di ben altro tenore e
trasparenza,potrebbero condividere comportamenti clandestini e
illegali, la corruzione degli impiegati, l'uso di documenti
fraudolentemente sottratti a fini
d'intimidazione?
Insomma, caro Collega, gli scenari che si stanno delineando, nostro
malgrado, non sono dei migliori, anzi tristi e dagli esiti per tutti
imprevedibili.
Proprio per questo, nel rassicurarTi che Ti terrò tempestivamente
informato in merito alle Tue richieste di accesso, Ti invito ad
aggiungere al dibattito un po' di politica, di spostare l'attenzione
di tutti noi sugli interessi della categoria, cui solo una
progettualità moderna può dare soddisfazione.
Sono imminenti le elezioni per il rinnovo delle cariche
ordinistiche.
Confrontiamoci sui programmi e misuriamoci su di un piano in cui
contano le idee e le proposte, lasciando in secondo piano i giudici
e i tribunali e se, in questa competizione, Tu e i Tuoi amici
riuscirete a coagulare il consenso dei colleghi, riuscirete, in
breve, a essere "vincitori”, non potrò che rallegrarmene.
Con questo Ti saluto, con l'assicurazione della mia disponibilità a
dare seguito a quanto sopra e ad incontrarTi per ogni possibile
iniziativa concordata.
Un cordiale saluto
Dr. Fiorenzo Pastoni
________________________________________________________________
Risposta del Presidente di FederLab
D'Anna alla lettera aperta del Presidente dell'Ordine Nazionale dei
Biologi (inviata il 18.05.10)
Caro
Pastoni,
ho
letto con interesse la Tua risposta e prendo atto dei buoni propositi
che manifesti circa l'accesso agli Atti che i Biologi hanno chiesto.
Ciò
nonostante quell’accesso è ancora negato, ed i fatti sono opinioni
testarde difficilmente controvertibili.
E’
pacifico che l’Ordine dei Biologi sia un Ente pubblico non economico ed
altrettanto indubbia la funzione pubblica che espleta, basandosi sul
contributo annuale che ogni iscritto è tenuto a versare.
Ne
consegue l’obbligo degli amministratori di rendere conto del loro
operato e della gestione economico-finanziaria dell’Ente e non credo
occorra scomodare Giuristi di fama per comprendere tutto questo.
L’imminenza della tornata elettorale impone all’attuale Dirigenza il
dovere di rendere conto della gestione economico-finanziaria e degli
Atti amministrativi assunti, affinché i Biologi possano esprimere con
avvedutezza e consapevolezza il proprio voto.
Invece, accade l’inverso e la Dirigenza oppone dilatorie e strumentali
argomentazioni per non rendere chiaro ed evidente il proprio operato.
Se sei
estraneo a qualsivoglia malversazione dei fondi e se sei ignaro di
pratiche familistiche e particolari realizzate nella pregressa gestione
hai il dovere, anche verso Te stesso, di distinguere i Tuoi
comportamenti da quelli altrui.
E’
questa l’elementare considerazione che ormai emerge e si diffonde tra
tutti gli iscritti all’Ordine dei Biologi e che erode la Tua
autorevolezza di Presidente. Tergiversare per accorciare e velocizzare
la tempistica delle elezioni è un espediente vano, e l’accertamento,
anche postumo, di gravi responsabilità riguardanti la gestione dell’Ente
non esimerà nessuno dal doverne dare, prima o poi, conto.
Al Tuo
posto più che indignarmi oltremodo per la, pur deprecabile, fuga di
notizie mi preoccuperei di accertare, alla luce del sole, i fatti e le
circostanze che emergono da quelle notizie che sono state già
ampiamente diffuse e che, prive di verifica, suscitano in tutti Noi
sconcerto e preoccupazione.
Concordo sul fatto che l’Ordine ha bisogno del contributo di idee e
programmi di tutti Noi e che il confronto e la discussione siano
strumenti politici da utilizzare.
Ed è
proprio questo proponimento che spinge tanti di Noi a chiedere,
innanzitutto, chiarezza sulla passata gestione ed a perseguire
l’intendimento di realizzare in significativo rinnovamento di una
classe Dirigente diventata ormai eterna.
Non
intendo assecondare ulteriormente l’astuto, quanto vano, disegno di
coloro che intendono solamente farci perdere tempo.
Sussistendo ancora l’attuale stallo attiverò, anche nella veste di
Parlamentare della Repubblica, tutte le iniziative che siano in grado di
evidenziare eventuali malversazioni dei fondi di proprietà dei Biologi e
gli elementi di una gestione familistica, particolare e personale
dell’Ordine dei Biologi.
Cordiali Saluti
Dott. Vincenzo D’Anna
|