Metodi di determinazione della soglia minima di efficienza, dei costi standard  e delle Tariffe di remunerazione.

Relazione dell’Ufficio Studi FederLab Italia

 

 

 

PREMESSA

 

L’art. 1 comma 796 lettera o) della Legge 296/06 (Legge Finanziaria 2007) prevede l’applicazione dello sconto sulle prestazioni di laboratorio e, nel contempo, la possibilità che le Regioni adottino Piani di riorganizzazione della rete dei laboratori che favoriscano la razionalizzazione della produzione e l’automazione dei processi produttivi di modo che sia possibile ottenere economie di scala che rendano praticabile l’applicazione dello sconto sulle prestazioni di laboratorio.

Per le Regioni con Piano di rientro dal debito (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia) l’adozione dei Piani di riorganizzazione della rete delle strutture di laboratorio è obbligatoria e tale adempimento costituisce uno dei punti basilari per la verifica di attuazione dei Piani di rientro dal debito.

Nel contempo la Legge 6 Agosto 2008 n° 133 ha integrato l’art. 8 quater del D.Lgs 229/99 (Riforma Bindi) introducendo il comma 3, lettera b) con il quale definisce il criterio di soglia minima di efficienza delle strutture sanitarie, ovvero indica il livello quali - quantitativo di riferimento delle prestazioni erogabili anche dalle strutture di laboratorio ai fini della efficienza delle strutture medesime.

La soglia minima di efficienza, pertanto, costituisce l’elemento di valutazione delle strutture con le quali il Servizio Sanitario Regionale può stipulare contratti di fornitura delle prestazioni sanitarie.

Per rendere agevole la comprensione in termini teorici e pratici della problematica connessa alla determinazione della soglia minima di efficienza e della stretta connessione tra questa e la definizione della struttura organizzativa standard posta quale base per la determinazione delle Tariffe di remunerazione delle prestazioni sanitarie, l’Ufficio Studi ha elaborato una presentazione esemplificativa per la migliore e completa comprensione degli argomenti.

Lo studio indica, tra l’altro, come non sia possibile determinare alcuna economia di scala, né tanto meno ipotizzare a priori tagli alle Tariffe di remunerazione, in quelle Regioni ove è applicata sia la normativa nazionale (Requisiti minimi D.P.R. 14.01.97) sia quella regionale (Requisiti ulteriori di Accreditamento) con la previsione di norme che prevedano l’aumento del personale addetto in misura proporzionale al corrispondente aumento dei volumi di prestazioni erogabili. Vedi Campania e Sicilia che hanno adottato normativa nella quale è prevista la determinazione della Capacità Operativa Massima delle strutture in ragione sia della quantità delle prestazioni erogate sia della qualità, ovvero della tipologia, delle prestazioni medesime e rapportate ai settori specializzati  annessi al laboratorio generale di base.

Lo studio evidenzia la inderogabile necessità di dover rendere chiaro a tutti gli interlocutori (Ministero della Salute, AGENAS, Regioni) l’esigenza di procedere ad una discussione ed un confronto complessivo sia sulle tematiche riguardanti la normativa in materia di Requisiti minimi ed ulteriori imposti alle strutture, sia la necessità di dover, prioritariamente, individuare la struttura organizzativa standard per tutti i laboratori italiani quale condizione propedeutica per la determinazione della soglia minima di efficienza, dei costi standard di produzione e del calcolo delle Tariffe di remunerazione, qualora si intenda adottare in tutte le Regioni un identico Nomenclatore Tariffario.

Identica è l’esigenza qualora si intenda attuare una generalizzata politica di tagli alle Tariffe vigenti, ovvero di sconto sui fatturati prodotti dai laboratori di analisi, evidenziando che risultano maggiormente penalizzate le strutture di laboratorio che operano in Regioni ove più onerosi, e certamente applicati, sono i Requisiti strutturali, strumentali e di personale.

Chiunque ancora si attardi ad elaborare strategie volte al solo mantenimento dello status quo ante, ovvero di nicchie preesistenti di vantaggi tariffari senza oneri di Requisiti, compie atto lesivo dei legittimi interessi di quanti osservano la legge e sopportano maggiori oneri per garantire quantità e qualità delle prestazioni rese.

 

Compito precipuo di FederLab Italia è rendere chiaro il contesto normativo in cui è doveroso operare, difendendo, nel contempo, tutte le strutture che si assoggettano agli obblighi di legge e rivendicano il diritto della giusta remunerazione delle prestazioni erogate, indipendentemente dalle dimensioni possedute dalle  strutture di laboratorio.

 

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